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Maggiore fruibilità della Certosa di San Lorenzo in Padula. "Una sfida" per l'Assessore Bellacosa che chiede un "rigoroso monitoraggio degli eventi artistici organizzati nel monumento certosino"
ven 28 ago, 2009

padulag.jpgLa Certosa di San Lorenzo in Padula, gioiello Barocco del Mezzogiorno di matrice Trecentesca, in questi giorni oggetto di polemica da parte del critico darte Vittorio Sgarbi, sarà inserita a pieno titolo nel circuito turistico nazionale e fruibile ai numerosi visitatori provenienti da ogni angolo del Bel Paese. Una sfida accettata dallAmministrazione Cirielli nella persona dellAssessore al Patrimonio Adriano Bellacosa che,  proprio laltro giorno, ha visitato il monumento valdianese.

Rendere visitabili le celle, ora chiuse ai visitatori, e aprire gli spazi ripristinati di recente con interventi di recupero, sono azioni da facilitare in tempi celeri - ha dichiarato Bellacosa - nellottica di un recupero a trecentosessanta gradi della Certosa, meraviglia del nostro territorio.  La visita in Certosa dellAssessore Bellacosa, propedeutica ad una sinergica intesa con la Soprintendenza, è stata occasione per verificare la fruibilità delle sale e delle opere darte inaccessibili, al momento, e sotto chiave. Serrate, infatti, le celle che conservano le opere, oramai deteriorate, degli artisti contemporanei portati da Achille Bonito Oliva in Certosa, in questi giorni nel mirino di Vittorio Sgarbi che ha lanciato, nuovamente, un appello al Governo per liberare la Certosa inquinata con prodotti di un mercato grottesco come ha dichiarato di recente alla stampa salernitana.

La Provincia mantiene diretta competenza rispetto al solo Museo Archeologico ospitato nella stessa Certosa - ha sottolineato lAssessore Bellacosa -. Tuttavia, lAmministrazione Provinciale solleciterà la Soprintendenza, ovvero ogni altro organo competente, perché sia assicurata a tutti la possibilità di conoscere ed apprezzare lineguagliabile patrimonio artistico del Vallo di Diano. Cè da guardare non solo alla Certosa di Padula, ma anche al Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte, che è a pochi chilometri dal monumento certosino ed è ignorato da molti. Daltro canto, ogni iniziativa nei siti storici va rigorosamente monitorata, anche sollecitata, ma poi controllata, perché sia verificata la congruità dellevento ed il suo effetto rispetto allobiettivo primario della valorizzazione e della fruibilità dellopera darte.

In occasione della visita alla Certosa di Padula, lAssessore Bellacosa si è anche recato a visitare il Battistero Paleocristiano ed altri siti di interesse archeologico e culturale del Vallo di Diano.

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