La bellezza sognata da Dante
Nella sala del Museo Archeologico Provinciale di Salerno continua (come ogni domenica alle 11) la seducente sequenza della lettura critica dei 100 canti del poema di Dante da parte di Rino Mele. Domenica 10 giugno, è la volta di uno momenti più suggestivi dell'intera Commedia, il canto XIX del Purgatorio col terribile e sconvolgente sogno dello svelamento della bellezza. I due viandanti, Virgilio e Dante, sono tra il quarto e il quinto girone, fermi in attesa che passi la notte. Dante s'addormenta quando è quasi l'alba, e sogna una figura femminile deforme e incapace di parlare correttamente. Nello sguardo di Dante, per prodigio, lei si trasmuta, diventa bellissima e non solo parla ma canta soavemente la sua bellezza. Canta di essere una sirena "che' marinari in mezzo mar dismago": Dante ne è catturato e così i suoi lettori, ma (nel sogno) interviene, discesa dal cielo, una donna santa che rimprovera Virgilio di non custodire saggiamente il suo discepolo. E, sempre nel sogno, Virgilio distrugge quel simulacro della bellezza, straccia le vesti della seducente donna e in quegli squarci appare il suo corpo devastato dalla morte. Dante si sveglia e incontra - come al termine d'ogni girone - un angelo ("con l'ali aperte, che parean di cigno") che gli cancella dalla fronte, e dall'anima, i segni del peccato del girone precedente appena attraversato, l'accidia. Nell'incontro di domenica 10 giugno, complementare alla lettura interpretativa di Rino Mele, un'artista legata alle arti visive e particolarmente al teatro, Bruna Alfieri, darà una lettura teatralizzata del suggestivo e misterioso sogno di Dante.