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Eventi del giorno
"Poesì". Incontri culturali dedicati alla lettura critica della "Commedia di Dante". Domenica 11 novembre, ore 11.00
Luogo: Museo Archeologico Provinciale di Salerno
Evento dal 09-11-2018
al 11-11-2018
Miniatura Carlo Martello

Il canto VIII del Paradiso di Dante al Museo Archeologico Provinciale


Al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, la straordinaria sequenza della lettura critica di Dante. Domenica mattina 11 novembre, alle ore 11, Rino Mele legge criticamente il canto ottavo del Paradiso, nel quale Dante sale nel terzo cielo, quello di Venere e nella luce del Paradiso vede rilucere altra luce ("vid'io in essa luce altre lucerne / muoversi in giro più o men correnti"). In questa luminosità senza fine avviene l'incontro con un giovane principe che Dante aveva conosciuto nel 1294 a Firenze e con cui aveva avuto un fuggevole ma profondo rapporto, tanto da aprire nel cuore del poeta una grande speranza politica. È Carlo Martello, figlio di Carlo II d'Angiò, aveva ventitré anni quando Dante lo conobbe a Firenze (dove rimase per tre settimane). Ma solo un anno dopo morì e la delusione politica e lo sconforto di Dante fu grande. E ora la sua ombra luminosa gli dice parole di grande affetto e rimpianto: "assai m'amasti, e avesti ben onde; / che s'io fossi giù stato, io ti mostrava / di mio amor più oltre che le fronde". Carlo sarebbe diventato signore d'Ungheria, di Provenza e di Napoli, e in una prospettiva di giustizia forse avrebbe mutato il corso aspro e violento della storia: almeno questo pensa Dante. Il cardinale Jacopo Stefaneschi ci ricorda, in una sua opera, l'aspetto del giovane Carlo: "splendente nel volto, e biondo nella chioma ripiegata all'indietro". Altri due sono i personaggi che segnano il canto, Cunizza da Romano e Raab, una meretrice di Gerico di cui ci parla la Bibbia, donna di grande coraggio, entrambe figure indimenticabili, segnate dalla fiamma di un inesausto amore per il quale esse superano le iniziali contraddizioni.


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