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Sanità, Odierna precisa su vicenda di Castiglione di Ravello
ven 06 ago, 2010
ospedale_di_castiglione_ravello.jpgLAssessore provinciale alle Politiche sanitarie, Sebastiano Odierna, interviene sulla vicenda del presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello, precisando che la polemica in atto si fonda su un falso concetto di ospedale. Questa la sua dichiarazione: La polemica sulla chiusura del presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello si fonda su un errore lessicale, su un falso concettuale e fattuale e su uningannevole e pericolosa comunicazione. Una struttura sanitaria si chiama ospedale se ha questi minimi requisiti indispensabili: posti letto di medicina, chirurgia, ostetricia, pediatria (non sempre); servizi afferenti alle suddette specialità laboratorio di analisi cliniche radiologia servizio di cardiologia, una rete di consulenze specialistiche attivate anche con il metodo della reperibilità (ospedale zonale secondo vecchia dizione). Non è necessario che una piccola struttura abbia la rianimazione che diventa senza senso se non è collegata a un reparto di degenza; pianta organica dei sanitari operatori e dei paramedici in senso lato; pronto soccorso autonomo o dipendente in genere dalla degenza medica o chirurgica, con regolari turni di guardia nelle 24 ore. La moderna concezione dellurgenza medica postula il concetto del tempo come fattore primario per la salvezza del paziente. Quanto più grave e improcrastinabile è la patologia tanto più breve deve essere lintervento di soccorso, senza soluzione di continuità, e di trasporto con mezzi idonei, dove sia possibile effettuare eventuale stabilizzazione dei parametri vitali, verso lospedale più attrezzato e non necessariamente, verso quello più vicino. La sosta per la sola osservazione clinica, senza possibilità di un adeguato ed efficace intervento terapeutico può costituire un danno per il paziente. Emblematico è il caso della cardiopatia ischemica acuta dove il tempo di intervento e langioplastica primaria, possibile se esiste il servizio di emodinamica, salvano lorgano e il paziente.

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