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Il Presidente Strianese augura buona Festa della Repubblica
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sab 01 giu, 2019

"Con la festa della Repubblica italiana ricordiamo il referendum del 1946 che, dopo la seconda guerra mondiale, sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica.

Per comprendere il significato di questo giorno e la sua celebrazione, è importante ripercorrere la storia italiana dell'ultimo secolo. Fino al 1946 l'Italia è una monarchia costituzionale, regolata dallo Statuto Albertino. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tiene il referendum istituzionale indetto a suffragio universale e tutti gli italiani, comprese le donne che votano per la prima volta, sono chiamati alle urne per scegliere la forma di governo preferita: monarchia o repubblica. Con 12.718.641 voti contro 10.718.502 gli elettori scelgono la Repubblica e la famiglia Savoia, fino ad allora al comando della monarchia, viene esiliata perché considerata responsabile di aver appoggiato il fascismo e condotto l’Italia alla guerra. Il 2 giugno gli elettori scelgono anche i componenti dell'Assemblea Costituente, a cui viene affidato il compito di redigere la nuova costituzione.
I votanti sono 24.947.187, cioè l'89% degli aventi diritto al voto. La percentuale di voti favorevoli alla repubblica è del 54,3%, mentre quella dei voti favorevoli alla monarchia del 45,7%. L'Italia sostanzialmente risulta divisa in due: al nord vince la repubblica con il 66,2% dei voti, mentre al sud le preferenze vanno alla monarchia con il 63,8% dei voti.

Alcune brevi considerazioni, innanzitutto il suffragio femminile: le donne votano per la prima volta con questo referendum istituzionale, a seguito di un decreto del 31 gennaio 1945 che sancisce il suffragio universale, cioè che riconosce finalmente anche alle donne il sacrosanto diritto di voto, di decidere su questioni politiche, di scegliere una rappresentanza politica. È un momento importantissimo della storia italiana, che passa in secondo ordine perché è anche il momento in cui nasce la nostra Repubblica, ma mi piace sottolineare che la Repubblica italiana è stata voluta dalle donne e dagli uomini italiani.

La seconda considerazione è una riflessione importante sulla spaccatura fra nord e sud causata dal referendum. Dal voto esce un’Italia divisa in due, che però sa rimanere compatta e trovare le energie politiche necessarie per affrontare la ricostruzione del Paese devastato dalla guerra. Mi viene da pensare ai nostri giorni, mi auguro che anche oggi la nostra Repubblica sappia trovare la forza indispensabile per affrontare la cesura che alcune forze politiche vogliono creare fra Nord e Sud, fra nord e sud d’Italia e fra tutti i nord e sud del mondo. I nostri avi hanno saputo fare scelte politiche giuste per il nostro Paese, ci siano da esempio.

Infine l’ultima considerazione riguarda la percentuale dei votanti che nel 1946 è l'89% degli aventi diritto al voto. Parlo soprattutto a nome di chi, come me, rappresenta le Istituzioni. Nelle ultime elezioni europee abbiamo avuto una percentuale di astensionismo del 44%: è un valore altissimo su cui tutti noi dobbiamo interrogarci. Di fatto è il primo partito italiano, che dovrebbe portarci anche a ricalcolare tutte le percentuali elettorali. Un dato del genere ci deve obbligare a capire le motivazioni che spingono donne e uomini a rinunciare a un diritto civile così importante. Tutti noi dovremmo lavorare per intercettare le esigenze e i problemi di queste persone. È necessario riconquistare la loro fiducia perché la nostra Repubblica italiana è la casa di tutti. 

Buona festa della Repubblica, a nome mio e di tutto il Consiglio provinciale."

Michele Strianese
Presidente della Provincia di Salerno

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