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25 Aprile, Cirielli: "La verità storica per le giovani generazioni"
ven 23 apr, 2010
cirielli.jpg Conseguentemente alle polemiche costruite ad arte da certa stampa, da esponenti del PD e da frange di estrema sinistra che su Facebook si sono manifestate anche con insulti, ritengo opportuno fare alcune precisazioni storiche a tutela del prestigio dellIstituzione che rappresento. Il senso del manifesto per la celebrazione del 65° anniversario della Liberazione , per la verità, è molto chiaro ed è reso palese dalla lingua italiana, che notoriamente è la più complessa e ricca di espressioni nel panorama delle lingue indoeuropee. La presa di distanza dalle conseguenze nefaste per la democrazia dellesperienza fascista è, inequivocabilmente, scritta nel testo: La Festa del 25 aprile celebra la riconquista della libertà del popolo italiano e la difesa dei valori fondanti per la dignità delluomo e per la convivenza civile e democratica della nostra comunità nazionale. Il riconoscimento dellimpegno, del ruolo svolto dagli italiani che hanno sacrificato la loro vita a fianco degli Alleati per la conquista della libertà è ugualmente presente in maniera centrale come fondandativo della nostra nuova Italia. Il sacrificio di tanti, militari e civili, che hanno aiutato la coalizione Alleata dei Paesi democratici, rappresenta il punto fondante della nostra nuova Nazione. L identità ed il sacrificio di chi ovunque ha combattuto per la Patria sono, comunque, una risorsa dalla quale attingere idee e forza per il governo e lo sviluppo della nostra terra. La realtà è che una certa cultura antidemocratica, per anni a servizio (a volte anche a pagamento) della Russia comunista, vuole negare alle giovani generazioni la possibilità di conoscere una serie di verità storiche, che io invece ho inteso sottolineare: 1)Senza lintervento e il consequenziale sacrificio di centinaia di migliaia di giovani americani, lItalia non sarebbe stata liberata e la Coalizione non avrebbe sconfitto la Germania nazista. 2) La Resistenza era un movimento composito che intruppava anche persone che non combattevano per la libertà e per la democrazia, ma per istaurare una dittatura comunista in Italia. 3) Se ci avesse liberato lArmata Rossa, anziché gli Americani, per 50 anni non saremmo stati un paese libero. E inutile dire che ho voluto incentrare il mio intervento sui valori di libertà e democrazia, gli unici che intendo celebrare e tramandare alle giovani generazioni.

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