
La proposta di Piano sanitario che la Provincia ha elaborato tiene conto di un principio fondamentale, quello della difesa del diritto allassistenza sanitaria su tutto il territorio. Si tratta di razionalizzare e di non tagliare i servizi, soprattutto quelli legati alla prima emergenza. Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Salerno, On. Edmondo Cirielli, alla conferenza stampa di presentazione della linee guida del Piano sanitario della Provincia di Salerno, integrativo a quello Zuccatelli. E necessario - continua il Presidente Cirielli- creare una rete assistenziale che tenga conto non del mero computo dei posti letto ma delle caratteristiche orografiche e demografiche della provincia. La ratio non può essere quella di chiudere gli ospedali ma di renderli complementari, ognuno con le proprie eccellenze. Il Presidente Cirielli ha precisato che liniziativa della Provincia è di natura politica, non avendo lEnte la competenza specifica in materia. Sullargomento ha auspicato la condivisione di tutte le forze politiche dei vari livelli istituzionali. Nella nostra idea di piano- conclude Cirielli- è prevista la creazione di una rete delle emergenze con diversi presidi dislocati sullintero territorio della provincia. Nella conferenza stampa lAssessore regionale Ernesto Sica ha riferito dellincarico conferitogli dal Presidente della Regione, Stefano Caldoro, di consultare tutta la deputazione locale al fine di identificare le esigenze del territorio e le ipotesi di alternative o di integrazioni del Piano Zuccatelli che- ha precisato- non è stato sottoscritto dal Presidente Caldoro. Sica ha preannunziato per martedì il primo incontro istituzionale sullargomento. Relatore della proposta integrativa, Maria Rosaria Caropreso, ha precisato che la rete sanitaria va calibrata su un territorio vasto e sulle esigenze di servizi ad una popolazione che da una parte è la più giovane dItalia, dallaltra con un alto indice di aspettativa di vita.E la centralità del paziente imbrigliato in una rete integrato di servizi- ha detto- che necessariamente deve essere supportata da una logistica e da una diversificazione dellofferta sanitaria. La nostra proposta non scaturisce da unidea calata dallalto. La sua proiezione sul territorio tiene conto non solo delle diverse realtà territoriali ma anche del sovraffollamento dei presidi delle aree ad alta vocazione turistica. Nello specifico: gli ospedali di Battipaglia e di Eboli devono diventare complementari, Agropoli deve mantenere il presidio di primo livello, Oliveto Citra rimane un presidio non di alta specializzazione, Castiglione di Ravello deve essere dotato almeno di un reparto di stabilizzazione. LAzienda universitaria del Ruggi dAragona dovrebbe diventare un polo che comprenda i presidi di Cava deTirreni, di Castiglione di Ravello, di Mercato San Severino e del Da Procida. I presidi farebbero da filtro al Ruggi per il primo intervento e consentirebbero di garantire a tutta la popolazione il diritto alla prima assistenza.