Tra le opere d’arte meno conosciute non solo al grande pubblico, ma anche, per vari motivi, ad una élite culturale, vi è il "Libro d’Artista", edizioni di pregio molte volte realizzate incopia unica, spesso manoscritta, direttamente dall'artista, o realizzate a stampa, a tiratura limitatissima, o ancora, in collaborazione con uno scrittore o poeta dove l’artista affianca al testo il suo segno d’arte. Opere tutte che rappresentano momenti significativi dell’evoluzione e delle tendenze artistiche, a partire dalle esperienze degli anni sessanta-settanta del secolo scorso, riferibili in special modo alla poesia visiva e alla poesia concreta, che vanno considerate come testimonianze storiche, fino ai giorni nostri. Un grande patrimonio, quindi, che si è rivelato, sin dal primo momento, come spazio concettuale aperto alla sperimentazione, soggetto/oggetto di manipolazioni e stravolgimenti che ha attratto, in modo diffuso e trasversale, un gran numero di artisti e di operatori culturali. Un ”esercizio d’arte" che ha coinvolto non solo artisti ma anche personaggi della letteratura e dell’arte come, per citarne solo alcuni: Enrico Baj, Valeriano Trubbiani, Edoardo Sanguineti, Marianne Eske, Adriano Spatola, Mirella Bentivoglio, Achille Bonito Oliva, Elisabetta Gut, Nanni Balestrini, Marcelo Exposito, Gianfranco Baruchello, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Toti Scialoja, Lucio del Pezzo, Cesare Zavattini, Elio Pagliarani, Joe Tilson, Achille Cavellinì, Arturo Schwarz, Emilio lsgrò, Mario Callens, Heinz Gappmayr, Salvatore Fiume, Gabriele Basilico, Mario Lunetta, Lamberto Pignotti, Luciano Caruso. Tra gli autori salernitani troviamo Ugo Marano, Antonio Petti, Rino Mele, Antonio Baglivo, Cosimo Budetta, Gianni Rossi, Franco Sortini, Pio Peruzzini, Luigi Giordano, Francesco D’Episcopo, e tanti altri. Una significativa selezione di questo enorme patrimonio è custodita nell'Archivio Libroteca "Ibridi Fogli" di Antonio Baglivo che conta circa 600 titoli. Numero destinato ad aumentare in per via delle recenti acquisizione che andranno a sommarsi al nucleo già esistente. Un patrimonio con il quale si ha in animo di allestire una mostra, se mai itinerante, che prenda le mosse da Salerno, e nella quale vengano messe in esposizione le opere più significative sia per collocazione temporale che per rappresentazione artistica e in numero non inferiore a cento.
